casolare sul monte, di muro greggio, formato a volte di una sola stanza col focolare (assai povero), nella quale abitano i contadini soprattutto quando falciano il fieno nell’agosto. A volte nelle caʃère, che sono sparse qua e là, fanno il cacio, che poi vien riposto nel caʃarìn (dal late), piccola caciaia che si trova solo presso qualche caʃèra. Vicina spesso v’è la tèda, con stalla. Per distinzione dal caʃarìn la caʃèra è detta caʃèra da fogo. Un caso di applicazione del nome a un casolare in pianura sono le Caʃère del Conte tra Agnedo e Ospedaletto. 1261: septem Casarie sul monte Marcésina (Montebello, p. 31 dei doc.); [1479: libr. Viginti Casei pro qualibet Casaria dictorum montium (di Tesino) (Morizzo I 237)]. [I Valsug. 102].
Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 102. …Altri generi di abitazioni sono: La caʃèra, casolare sul monte, di muro greggio, formato comunemente d’una sola stanza, con un povero focolare, nella quale abitano i contadini, soprattutto quando falciano il fieno nell’agosto. Le caʃère sono sparse pel monte, e a volte vi si fa il cacio, che poi vien messo nel caʃarín (dal late), piccola caciaia, che c’è solo vicino a qualche caʃèra (da fogo), presso la quale, in certi casi, c’è il fienile, ma di solito questo si trova nella parte di sopra della caʃèra. Sette caʃère (Casarie) sul monte Marcésina sono ricordate nel 1261 (Montebello, p. 31 dei doc). Anche nel Bellunese caʃèra «capanna in montagna», e v. G. B. De Gasperi, Le casere in Friuli; Mem. Geogr. VIII; Dvorsky, Sulla geografia delle casere; Riv. Geogr. Ital. XXII 298-304, De Gasperi, 413-415, Marinelli, 502-504…