caro; a caro prezzo. Caro tele stele – caro assaettato, che va alle stelle. – Ver caro – desiderare. Ver caro de… – essere contento di… desidero di… Ver caro saerlo – esser contento di saperlo (anche se la cosa spiace: «varda che Bèpi l’à parlà male de ti», e si risponde: «Gò caro saerlo».) – Caro si usa intercalare parlando di solito con persona anche se non si conosca, anche se di riguardo, o incontrandola. È d’uso che pure una ragazza dica caro a un uomo persino sconosciuto, rivolgendogli la parola. [I Valsug. 63].
Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 63. …Presso i ragazzi e le ragazze sono notevoli vivacità e brio, smorzati o temperati negli adulti dalle aspre fatiche e dagli stenti e dalle cause dette sopra. I Valsuganotti si palesano per gente assai modesta, contegnosa, assai bonaria, espansiva, scherzosa, piena di bonumore, nel fare, nell’atteggiarsi, nel parlare. Anche persone che vengono da altre valli vicine si maravigliano della affabilità e allegria dei Valsuganotti, e l’allegria e trattabilità delle nostre ragazze fu riconosciuta e notata a piú riprese da ragazze trentine. Di qui anche il costume di dire caro a chiunque rivolgano la parola, sia pure per la prima volta. Dell’affabilità degli abitanti di Roncegno parlano il Gramatica (La Valsugana climatica 45) e il Bellat (ivi 47)…