drito

(aggett.) – diritto, dritto; difilato. Drito comè n filo – senz’altro, senz’esitare. Quel toʃato l casca drito comè n filo. – L lo vende d. c. n f. Par drito o par revèrso – per un verso o per l’altro, in un modo o nell’altro. L’è la pu drita – è la più giusta; è la più spiccia. Ndar drito – andare diritto. Ndar for drito – dir giusta, bene una cosa; fare bene una cosa, riuscire. No ghe n va una de drite – non gli riesce una di bone. Col culo for drito – col culo all’infuori (camminare ecc.). – [Tesino: dreto. 1477: dreto (Sentenza arbitr. tesina)].

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.