pòrco

(plur. pòrchi) – porco, maiale. Tor l pòrco ala parte – pigliare il maiale a mezzo. Proverbio: Mègio pelàr l pòrco tel caìn che vedre a pelàr l pòrco del vezzìn. – I pòrchi i gen a speʃe e no a meʃe – Dice il porco: dammi, dammi, né mi contar mesi né anni. È cambià l pòrco, ma l’àlbio l’è quelo – è mutato l’amministratore (o altro), ma le mangerie continuano. Pòrco – porco, quand’è accompagnato da altro aggettivo: pòrco stupido! ecc. – 1506: porzi (Reg. Osped.: Rev. Dial. Rom. VI 166); 1552, 1589: porchi (Reg. Scur. I 31, Reg. Agn. c. 10). V. anche s. ródolo.

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.