povero; poveretto (anche compassionando); accattone. Si à notizia di una quistione e di un compromesso del 1502 tra poveri e ricchi [v. I Valsug. 104].
Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 104. …Riguardo alle condizioni economiche la Valsugana è una valle poverissima, e anche in ciò richiama le condizioni della Feltrina. Là e qua perciò l’emigrazione assunse e assume proporzioni straordinarie. Non solo vi manca il commercio dei prodotti della campagna, ma molti e molti non ricavano abbastanza da vivere dai loro piccoli possessi.
E neanche in tempi andati, almeno negli ultimi secoli, pare che le condizioni non fossero migliori.
Ricavo poi da documenti qualche fatto particolare. Nel 1502 ebbero luogo una quistione e un compromesso tra poveri e ricchi di Telve di Sopra, di Telve di Sotto e di Carzano: i poveri dicevano che i ricchi possiedono le montagne senza dar nulla ai poveri, e che perciò essi ricchi debbano pagare 4 quattrini per ogni pecora, che fin allora aveva pascolato sulle montagne comuni. I ricchi, alla lor volta, rispondono che i poveri fanno molte legne sulle montagne senza spartir il guadagno con loro (Morizzo III 20 [40]).
In una memoria de la povera Comunità di Torcen, che dev’esser della metà del secolo XVII, da cui si ricava che a Torceno v’erano 75 foghi, e nei Ronchi 55, si parla di molti aggravi del comune per pagar preti e per spese religiose (Morizzo III 154)…