ravo

rapa (rossa). V. casso, rava, e s. pasqueta. [I Valsug. 32, n. 70].

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 32, n. 70. Rava nel roveretano, nel veronese, nel veneziano, nei Sette Comuni, e nel parlare tedesco di là rawa (Frescura I 81); raro in bellunatto e padovano, ma rava e ravo nel vicentino (anche anticamente) e nel polesano, raua pure in antico nel valsuganotto. Nel furlano raf, e per altri parlari ladini v. Carlo Battisti, La vocale a tonica nel ladino centrale. Trento, 1907, p. 95-96. Confronta rapo a Siena (Petrocchi).

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.