sòldo

soldo (vecchia moneta austriaca del valore di due cent., sostituita poi da una di due cent.). Grande comè n sòldo – alto quanto un soldo di cacio. Dugàr ai sòldi – fare alle murielle, cercando di colpire il zuro, che porta i soldi; giocare a palle e santi (se col cappello il gioco si chiama cappelletto). Anche a pòpi (o leoni, o cavalo) e paròle, alle Tezze a marchi (numero) e madòne (figure) – arme o santi, croce o lettera, testa o lettera. – 1384: soldos denariorum parvorum bone monete bene expendibilis per totam Valesuganam (Morizzo I 149); 1552: soldi uno da Maran (Reg. Scur. II 11). [Maran = Merano].

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.