(raro) – armento. 1506: che tute le bestie che non piovega debia esser obligate a far lo armento una volta al anno quando ge tochara lo armento si ben le foseno menate fuora della villa in penna de L. 3 gr. (Regola Osped.). 1589: che cadaun delli vicini debba far l’armento tanto delle zonture, quanto etiam delle vache, et manzi, che non tirano, contribuendo all’armentaro ecc. (Regola Agnedo, cap. 23). V. anche s. piovegare. [Rev. Dial. Rom. VI 148; I Valsug. 29, n. 57].
Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale, 29, n. 57: V. Rev. de Dial. Rom. VI 148, dove è da aggiungere il bregagl. arment, che si deduce dall’esempio citato dal Guarnerio a p. 203 dei Rendic. d. Ist. Lomb. XLI. Armenta è nònese, trentino, bellunese, furlano (armente), triestino.