bombaʃo

cotone. Èstre, star, tegnér tel bombaʃo – essere, tenere negli agi (di chi non conosce stenti). I bombaʃi – le fabbriche dei cotoni del Vorarlberg, dove lavoravano molte ragazze valsuganotte. Ndar tei bombaʃi (o tele fràbiche). [I Valsug. 108].

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 108. …Sono poche le ragazze valsuganotte che vanno a servizio, perché inceppa grandemente la loro libertà. È per questo che preferivano andare nelle fabbriche di cotone del Voràrlberg (tei bombaʃi, tele fràbiche), dove trovavano per compagne Primierotte, Bellunatte, Vicentine. Anche in questa caratteristica emigrazione la Valsugana si distingue dal Trentino, e si riallaccia coi confinanti paesi vèneti: povertà e istinto popolare non badarono al confine politico.
Riccardo Bonfanti pubblicò nel 1914 uno scritto su Le operaie trentine negli opifici del Vorarlberg (Pro Cultura V 1-18), dove trentine, sebbene lui non lo dica in alcuna parte, non vuol dire che valsuganotte e primierotte: se ne contavano intorno a 1400 (p. 6).
I luoghi di piú grande concorso erano Bludenz, Bregenz, Dornbirn, Feldkirch; vi si recavano pure delle famiglie intiere.
Dal lavoro del Bonfanti e da altre fonti risulta che tra quelle operaie erano alquanto frequenti l’anemia e la clorosi (p. 6), e che dal 1906 al 1912 nell’istituto provinciale di maternità di Innsbruck partorirono 124 ragazze nostre, occupate in quelle fabbriche (p. 14). Parte delle emigrate sono stabilite ancora là fuori…

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.

Il Dizionario Valsuganotto