arcolaio formato di bacchette incrociate e congegnato in modo che si possano allargare e restringere secondo la lunghezza della matassa. Mentre il corleto, girando, stride, la donna che dipana a volte suole rivolgergli la cantilena: Corleto, bèl corleto, còssa ghètu che te piandi? – Mato confà n corlo – pazzerello. V. guìndolo.