pióvego

comandata, lavoro, senza paga, per il comune. Far l pióvego, ndar a pióvego. 1434: super factionem piovegorum de Telvo superiori, plovegos (Morizzo I 218, 219); 1512: factiones et plovega facere in dicto Castroalto (ivi 264); 1506: sel se comandara a piovego (Reg. Osped.); 1552: venirà a piovego, fare il piovego (Reg. Scur. I 33). Un tempo i pióveghi erano dunque anche servigi feudali. Anche in nomi di luoghi valsug. [Rev. Ling. Rom. XII 103; I Valsug. 18].

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 18. …Delle nostre istituzioni e cariche antiche ricorderemo: …7) Il pióvego, un tempo servigio feudale, è venuto a indicare la comandata (lavoro, senza paga, per il comune). Confronta anche le fazioni (Morizzo I 264). L’istituzione, nel senso moderno, si incontra anche nella Furlanía, e, nel senso antico, passò nel territorio trentino verso la Valsugana. V. Pro Cultura I 449. Rev. de Dial. Rom. V 121…

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.