(Borgo) – grosso sasso, scoglio [I Valsug. 12, nota 12; Arch. Rom. VII 22].
Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 12, n. 12. Sono tre nomi preromani. Belluno è anche nome d’un paese presso Caprino (Verona). Di piú sono i riscontri con Fèltre, e tra essi Feltrone presso Socchieve (Tolmezzo). Pure Ausugo ricorre due volte nella Valsugana: quale nome antico del Borgo, da cui fu denominata la valle, e quale nome del Col del Sugo (nel dialetto Col de Sugo) tra Agnedo e Ospedaletto, nel 1434 saxum collis Ausugij, collem, siue saxum Ausugij (in pergamena di Agnedo). Il trovare un tale termine riferito a un colle indurrebbe a supporre che Ausugo abbia denominato in origine il monticello della Rocchetta presso il Borgo (v. a p. 13, n. 15). Al Col de Sugo furono trovate monete del basso impero, con poca suppellettile funeraria (Arch. Trent. XVI 25 n. 1). Si confronti anche Sugano, frazione di Orvieto, in collina.
Col Meduacus maior, nome antico della Brenta, confronta *Meduana, che è il fiume francese la Mayenne (Holder).
Preromano è facilmente Tèlve, il quale trova numerosi riscontri nel Vèneto e fuori, anche nel derivato Telvana (v. Brentari I 254; Arch. Trent. XVI 148, 163), e può essere uguale a quel *Tèlavo, da cui la valle d’Intelvi (Como) (v. Salvioni, Arch. Stor. Lomb., anno XLV, p. 248). V. anche qui a p. 58.
Degli elementi preromani del vocabolario valsuganotto ricordo qui solo il vèneto-illirico scaranto (Borgo) «grosso sasso, scoglio», in quanto è voce che abbraccia il vèneto, ma è straniera al trentino (Carlo Battisti, Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino. Firenze, Le Monnier, 1922, p. 12, 35, 37, 62; Bertoni, Italia dialettale. Milano, 1916, p. 35-36).