sèmplice, o sémplizze

semplice, ingenuo. Nel 1585 è ricordata una povera semplice e muta (Morizzo II 79), di facile una cretina. [I Valsug. 61].

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 61. …Una gravissima piaga che la Valsugana à in comune colla Feltrina è il cretinismo, del quale, per la nostra valle in particolare, non si occupò nessuno, mentre per la provincia di Belluno rese pubblici dei dati il Facén (Informazioni sul gozzo e cretinismo nelle Alpi venete. Padova, 1864: v. anche Atti dell’Accad. dei Lincei V, XII, 1903).
I caratteri della malattia riguardano il corpo e lo spirito: ma si osservano grandi differenze al riguardo: in certe persone è molto accentuata la deformità del corpo, mentre non ne è molto turbata la mente, anzi sono note certa scaltrezza e certe furberie di taluni cretini (valsug. tati, pori grami).
Essi sono a volte d’aspetto scimmiesco, e poi tutti sordastri, compresi i ragazzi, e certi soggetti sono incapaci di parlare, e interdetti, inetti ad atti civili e a pratiche religiose. Possono essere gozzuti, ma il gozzo è affatto indipendente dal cretinismo, in quanto è difetto di molti del resto ben formati e intelligenti.
II cretinismo è molto diffuso nella nostra valle, e se gli abitanti d’un paese avvertono la quantità di cretini d’altri paesi, senza pensare a quelli del proprio, è per la facilità di vedere i difetti altrui, ma non i propri. Cosí c’è il proverbio che dice: a Ronzegno se marida ògni ordegno, ma a Roncegno stesso rispondono: a Ronzegno se marida ògni ordegno, e de Ronzegno in via ògni porcaría. Ciò a proposito di matrimoni tra disgraziati di corpo.
Per i secoli passati mancano notizie. Solo nel 1585 è ricordata «una povera semplice e muta» (Morizzo II 79).
Dal cretinismo tra noi traggono origine moltissimi aggettivi e titoli col senso di «minchione» ecc., o di «mal formato» e sim., come galèn, tènchene, tònchene, telèn, mèchele, baúco, maúco o màuco, strumento, bambín, màcari, tàngaro, fagòto, salado, gramazo, tamado, macaco, pampalugo, matazo «fantoccio», mazuco, balòta, talòco, bambòzo, tòni, nardo, sèlmo, talpa, talpón, mamaluco, ʃdalmo, mazola, baldón, pendolón, pandòlo, pigòzo, patugo, marmòta, tega, zoco, pagnaca, paneta, sémpio, sèmplice, sempiòldo, tonco, da Ton (paese feltrino), tònda, giampa, ʃdaldora; balèngo, baléngaro, ʃgalèmbro, ʃghèlmene, ʃdambarón, ʃdràmele, panegale. E cosí usano nomignoli speciali pei cretini…

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

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Il Dizionario Valsuganotto