giovane, giovanotto. Un padre o una madre intendono il figlio: l mè toʃo – mio figlio. O riferendosi a un padre o a una madre: l sò toʃo – suo figlio. V. toʃa. 1220: Tumsus de Flida (Schneller, Trid. Urb., p. 126); 1299: in dando tonsam in fiduciam… (Montebello, p. 47 dei doc.); 1339: Tonso q. Martinelli; 1395: Benedictus q. Ancii dicti Tonsi de Villa Ivani (Morizzo I 108, 161). [I Valsug. 29, n. 56].
Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale), 29, n. 56. …Per attestazioni antiche v. il Dizion. valsug. Il trentino conosce solo toʃa, che naturalmente è raro di fronte a matèla e pütèla, e si sa che in parte della zona gallo-italica s’incontra appunto la forma femminile, e a proposito il Panzini, nel Dizionario moderno, accoglie solo tosa, che dice voce milanese. V. Bertoni, Italia dial. 49, 50; Rom. etym. Wörterb., N. 8785…