zoco

ciocco; toppo (anche quello per spaccare le legne e quello della martinicca); mozzo (della campana); trappola a schiaccia; ceppo, razza; imbecille, stupido (titolo). Quelli d’Ivano dovevano al bravo del Castello un zoco, che esso non fosse capace di portarlo. – Dormìr comè n zoco – dormire com’un ciocco. Zochi in sù, moltoni in dó – (si continua a ricevere) titoli (offensivi). Proverbio: Da n zoco gen for tante stèle – d’un ceppo derivano molti tipi diversi. – 1576: zoco veccio (Invent. di Telve: Morizzo II 349); 1316: Petrus quondam Gualterii Xochi de ronchis; 1328: Valterius Xochi de Ronchis Telvi (Morizzo I 88, 97).

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1960 (prima edizione);

Angelico Prati, Dizionario Valsuganotto, Istituto per la collaborazione culturale Venezia – Roma, 1977 (ristampa anastatica);

Angelico Prati, I Valsuganotti (La gente d’una regione naturale) – Dizionario Valsuganotto. Ecomuseo della Valsugana – Ecomuseo del Lagorai, Croxarie, Litodelta, 2023.

NOTA EDITORIALE

Il sito web conserva tutte le peculiarità grafiche (ò e à voci del verbo avere; l’accento nell’avverbio , su parole sdrucciole quali l’aggettivo vèneto, acuto su í e ú, grave nella negazione ), fonetiche (credenseFieme) e morfologiche (la Brentadella Fèrsina) della prima edizione del testo, più o meno invalse all’epoca o dovute all’uso personale dell’autore nel primo e nel terzo caso o all’interferenza dialettale nel secondo. Tale criterio è parso il più adeguato, a maggior ragione considerato il «tetragono attaccamento […] alle proprie peculiarità, fino alle virgole» di Angelico Prati. Si mantengono tali e quali anche tutte le rappresentazioni grafiche dei fonemi, con i relativi segni diacritici, e le abbreviazioni relative a libri, riviste e varietà linguistiche, il cui scioglimento, se non immediato, appare nel complesso agevole sulla base del contesto e dei riferimenti bibliografici citati più estesamente dall’autore.

Il Dizionario Valsuganotto